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Visualizzazione dei post da giugno, 2025

Nuova corsa allo spazio. Un punto di vista

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Devo fare una premessa: da che ho memoria ho una profonda passione per l’astronomia e per quell’inospitale luogo che chiamiamo spazio; ed ho un altrettanto profondo amore per la Natura, non sempre benevola, ma pur sempre nostra indiscussa amica. Vorrei partire proprio da quest’ultima. Poco più di duecento anni fa l’uomo ha accelerato un percorso che lo sta allontanando inesorabilmente dalla Natura. Abbiamo incominciato a sentirci i padroni del pianeta, pensando di poterne fare quello che volevamo, senza subire alcuna conseguenza. L’inquinamento, la deforestazione e lo sfruttamento estremo delle risorse del pianeta in nome di denaro e potere, hanno inevitabilmente impoverito la nostra “casa”, portando a conseguenze ancora non totalmente comprese, ne tantomeno accettate. Con il passare del tempo e con l’aumento esponenziale della popolazione mondiale, ci stiamo rendendo conto che la Terra è diventata troppo piccola per sostenere la crescita e i bisogni del genere umano e, invece di...

La nebbia di Plutone esiste, e ne regola il clima

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La nebbia su Plutone esiste davvero e contribuisce a regolare il clima del pianeta nano. A darcene conferma è il telescopio James Webb che ha risolto uno dei grandi misteri di questo mondo ghiacciato. Nel 2015 la sonda New Horizons di Nasa ha sorvolato Plutone e la sua luna più grande Caronte, scoprendo una rarità per il sistema solare: la fuga di una parte dell’atmosfera del pianeta a favore della sua luna. Ogni secondo, infatti, dall’atmosfera di Plutone fuoriesce oltre un kg di metano e circa il 2,5% di questo raggiunge Caronte, colorando così i suoi poli di rosso. Da anni gli scienziati suppongono che questa fuga atmosferica sia dovuta a un ipotetico strato di nebbia su Plutone , che assorbendo la luce ultravioletta del Sole fornirebbe energia alle molecole di metano per la loro spinta verso lo spazio. Mai rilevata finora, la presunta foschia innescherebbe anche un effetto di raffreddamento sull’atmosfera del pianeta nano. Oggi finalmente, James Webb fornisce le pr...

L'anello di Einstein

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  L'anello di Einstein intorno a NGC 6505 Come previsto dalla teoria della relatività generale di Albert Einstein, la gravità non solo agisce sugli oggetti materiali, ma è anche in grado di deflettere la luce. Questo fenomeno, chiamato lente gravitazionale, produce immagini distorte di corpi celesti, quando casualmente tra loro e noi, lungo la linea di vista, si frappone una grande massa. In generale i fenomeni di lenti gravitazionali producono deformazioni parziali che si possono manifestare come piccoli archi di luce nelle immagini astronomiche. In rari casi, quando galassie a diverse distanze da noi si trovano quasi perfettamente allineate, il fenomeno si manifesta nella sua forma più spettacolare, dando luogo a immagini multiple di una stessa galassia o eccezionalmente a un intero anello, detto anello di Einstein. Questo è esattamente quello che succede nel caso della straordinaria immagine di Euclid della galassia NGC 6505 (distante circa 590 milioni di anni luce) e del suo an...